UAE-Emirates, Kristoff: “Spero di non dover essere solo un apripista di Gaviria”
Il passaggio di Fernando Gaviria dalla Quick-Step Floors alla UAE-Team Emirates è stato uno dei movimenti più chiacchierati di questo ciclomercato. Prima di tutto per il valore del corridore, e poi per la possibile faida interna con Alexander Kristoff. L’esperto sprinter norvegese è infatti rimasto sorpreso dall’arrivo del colombiano, che potrebbe limitargli le occasioni di andare a caccia di vittorie. Se i due potrebbero avere un calendario differente per gran parte della stagione, sembra inevitabile che andranno a cozzare in occasione del Tour de France, momento nel quale entrambi vorrebbero emergere.
Intervistato da Cyclingnews, Kristoff si è detto pronto a mettersi a disposizione del nuovo compagno, anche se per lui non è di certo lo scenario ideale: “La squadra vuole una formazione forte al Tour, che è la corsa chiave, ed entrambi vorremmo vincere gli arrivi in volata – ha spiegato il vincitore della tappa dei Campi Elisi di quest’anno – In teoria, guardando a questa stagione, Gaviria è più veloce di me e dovrò quindi accettare di lavorare per lui. Mi piacerebbe correre per me stesso, ma devo essere realistico: se sarà in una buona annata dovrò aiutarlo”.
Non è comunque da escludere che la squadra scelga di schierarlo al Giro d’Italia, facendogli saltare il Tour per la prima volta dal 2012: “Non avevo scelto la UAE per questo. Quando avevo firmato Gaviria non c’era – spiega ancora Kristoff – Sicuramente farò del mio meglio e vedremo cosa succederà. Il mio contratto scadrà nel 2019 e il mio valore di mercato non migliorerà se non lavoro bene. Se farò schifo, per me non sarà un bene, quindi se la squadra mi chiederà di aiutarlo lo farò. Magari la squadra poi mi manda al Giro e alla Vuelta come ha fatto la Quick-Step con Elia Viviani. Spero che la squadra si aspetti che vinca e che non sia solo un apripista di Gaviria; altrimenti sarei un apripista molto costoso“.
Un altro conflitto di interessi potrebbe presentarsi alla Milano-Sanremo, che Kristoff ha vinto nel 2014 e ha sempre concluso in Top 10 dal 2013. Per questo motivo, spera di avere la precedenza sul colombiano almeno in quella corsa, anche se molto dipenderà da cosa accadrà nelle ultime fasi della Classicissima.
Con molta onestà, il norvegese ammette che per lui “non è la situazione ideale”, ma non per questo ha intenzione di tirarsi indietro e darà il 100% per il bene della squadra. “Potrei sperare che avesse una brutta stagione o che si infortunasse, ma non è una bella cosa. Spero anzi che possa vincere un sacco di corse così da togliere pressione alla squadra. Sicuramente non sarà facile neanche per lui, ha cambiato squadra e treno per il finale, potrebbe avere delle difficoltà”.
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Saronni è stato un grande ciclista, ma come dirigente lascia a desiderare. UAE costruita malissimo, e non è un caso se il 2018 sia stata la peggiore stagione di Aru, Rui Costa, D. Martin, Ulissi e Kristoff. Gaviria ha fatto una pessima scelta.